Industria 5.0: la nuova era dell'interazione fra uomo e macchina
La transizione 5.0 rappresenta la quinta rivoluzione industriale, una nuova era di produzione che si basa sulla collaborazione uomo-macchina per creare un futuro più sostenibile, resiliente e incentrato sul benessere umano. Il nuovo paradigma produttivo rappresenta un completamento di "Industria 4.0" che punta sulla sostenibilità e sulla resilienza. In particolare il focus è nel riuscire a produrre utilizzando tecnologie di ultimissima generazione e includendo anche tutte le problematiche sociali e ambientali di cui la quarta rivoluzione industriale non si è preoccupata. Definita dalla Commissione Europea un “completamento di Industria 4.0”, Industria 5.0 è una rivoluzione culturale che riporta in auge il tema dell'uomo e dell'ambiente.
Il nostro servizio rivolto alle aziende per l'ottenimento dei benefici del Piano di Transizione 5.0
Area ISO aiuta le imprese a produrre i documenti obbligatori per l'ottenimento del credito di imposta di Industria 5.0; alcuni di questi documenti necessitano di valutazioni prima dell'investimento (ex ante) e altri dopo (ex post) aver effettuato l'investimento:
- certificazione ex ante;
- comunicazione ex ante al GSE;
- comunicazioni di aggiornamento sull'avanzamento degli investimenti;
- certificazione ex post;
- comunicazione ex post al GSE;
- attestazione dell'avvenuta interconnessione;
- documentazione atta a dimostrare congruità e pertinenza delle spese sostenute;
- perizia Industria 4.0 (obbligatoria per avere accesso al credito di imposta Industria 5.0);
- certificazione contabile da parte di un revisore dei conti che attesti l'effettivo sostenimento delle spese ammissibili e la corrispondenza delle stesse alla documentazione contabile predisposta dall'impresa.
Le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti potranno aggiungere €5.000,00 al credito d'imposta per mitigare l'impatto della certificazione contabile.
Per le piccole e medie imprese è possibile aggiungere al credito d'imposta anche le spese sostenute per la certificazione fino a un massimo di €10.000,00.
Chi può accedere ai benefici del piano Transizione 5.0 (Industria 5.0)?
Il piano è dedicato a tutte le imprese che effettuano “nuovi investimenti in strutture produttive ubicate in Italia e che conseguono una riduzione dei consumi energetici”.
Quali beni strumentali possono godere dei benefici di industria 5.0?
Per accedere all'incentivo, erogato sotto forma di
credito di imposta, occorre che si verifichino le seguenti condizioni:
- effettuare un investimento in almeno uno dei beni strumentali (macchinari) o software con le caratteristiche di Industria 4.0;
- i beni devono portare a una riduzione dei consumi energetici (efficientamento);
- la riduzione dei consumi energetici deve essere pari ad almeno il 3% dei consumi energetici della struttura produttiva oppure ad almeno il 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall'investimento.
Il recupero del credito d'imposta potrà avvenire in un'unica tranche e non in tre (come invece accade per Industria 4.0).
Se non sussiste il risparmio energetico, valgono comunque gli incentivi previsti per Industria 4.0 (si veda il nostro servizio di
perizia Industria 4.0).
Sistemi per autoconsumo e autoproduzione di energia
Sono incentivabili anche i sistemi di autoconsumo e autoproduzione di energia, ma solo se contestualmente viene effettuato l'acquisto di beni strumentali.
Per quanto riguarda gli
impianti fotovoltaici, l'incentivo è limitato ai soli impianti basati su pannelli prodotti negli Stati Membri dell'Unione Europea, con efficienza pari ad almeno il 21,5%. Per impianti fotovoltaici che includono pannelli a maggiore efficienza, si arriva a un incentivo potenziale del 63% (45% di aliquota massima del Transizione 5.0 con la maggiorazione del 140% della base imponibile). La maggiorazione si applicherà sulla sola parte relativa agli impianti fotovoltaici e non anche ai beni strumentali e all'eventuale formazione.
La formazione 5.0
Per quanto riguarda le spese per la formazione del personale, valgono le seguenti regole:
- è ammessa al contributo la formazione relativa alla transizione digitale ed energetica dei processi produttivi;
- il limite è pari al 10% degli investimenti effettuati nei beni strumentali fino a un massimo di €300.000,00.
A differenza di quanto era previsto per il credito di imposta formazione 4.0, nel piano Transizione 5.0 è esplicitamente previsto che i formatori accreditati siano solo soggetti esterni all’impresa:
- soggetti accreditati per lo svolgimento di attività di formazione finanziata presso la Regione o Provincia autonoma in cui l’impresa ha la sede legale o la sede operativa;
- università, pubbliche o private, ed enti pubblici di ricerca;
- soggetti accreditati presso i fondi interprofessionali secondo il regolamento CE 68/01 della Commissione del 12 gennaio 2001;
- soggetti in possesso della certificazione di qualità in base alle vigenti disposizioni Uni EN ISO 9001 settore EA 37;
- centri di competenza ad alta specializzazione di cui all’articolo 1, comma 115, della legge 11 dicembre 2016, n. 232;
- European Digital Innovation Hubs e Seal of Excellence selezionati a valle della gara ristretta europea di cui alla decisione della Commissione C/2021/7911 e definiti dall’articolo 16 del regolamento (UE) 2021/694 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il Programma Europa Digitale per il periodo 2021-2027;
- gli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy).
Il beneficio fiscale di Industria 5.0
L'ammontare del credito d'imposta, laddove l'investimento consegua una riduzione non inferiore al 3% dei consumi energetici della struttura produttiva o, in alternativa, una riduzione non inferiore al 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall'investimento, è pari a:
- 35% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 15% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
- 5% per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.
Le aliquote del credito d'imposta, laddove l'investimento consegua una riduzione superiore al 6% dei consumi energetici della struttura produttiva o, in alternativa, di riduzione superiore al 10% dei consumi energetici dei processi interessati dall'investimento, sono:
- 40% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 20% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
- 10% per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.
Nel caso in cui l'investimento consegua una riduzione superiore al 10% dei consumi energetici della struttura produttiva o, in alternativa, di riduzione superiore al 15% dei consumi energetici dei processi interessati dall'investimento, le aliquote diventano:
- 45% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 25% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
- 15% per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.
Come si fruisce del credito di imposta 5.0?
Il credito d'imposta si riscatta con le consuete modalità, cioè esclusivamente in compensazione tramite F24 presentato nel canale dei servizi telematici offerti dall'Agenzia delle Entrate.
Il credito d'imposta “non può formare oggetto di cessione o trasferimento neanche all'interno del consolidato fiscale”.
L''avvio della fruizione non potrà in nessun caso superare la data del
31 dicembre 2025.
Costo delle certificazioni Industria 5.0
Contattateci per un preventivo qui:
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Dove proponiamo la nostra consulenza su Industria 5.0
Eseguiamo le
certificazioni ex ante e ex post per Industria 5.0 nelle provincie di:
- Mantova
- Bergamo
- Pavia
- Milano
- Verona
- Piacenza
- Lodi
- Como
- Parma
- Cremona - Crema
Cosa si intende per Industria 5.0
Industria 5.0 rappresenta la
quinta rivoluzione industriale, ovvero una fase di evoluzione del comparto produttivo industriale con una fortissima vocazione all'integrazione tra uomo e macchina, ma che basa la sua centralità sull'essere umano.
L'Industria 5.0 così come presentata nel rapporto della Commissione Europea si caratterizza per l'umanocentricità, la sostenibilità e la resilienza ponendo l'attenzione sulla sostenibilità e sull'economia circolare, puntando a minimizzare gli sprechi e l'impatto ambientale dei processi produttivi. Non si punta solo alla competitività, ma anche alla responsabilità ecologica e sociale, integrando l'eco-sostenibilità in ogni fase della produzione.
Un altro aspetto fondamentale di Industria 5.0 è l'attenzione al benessere dei lavoratori, con un focus sul miglioramento della qualità della vita lavorativa attraverso la riduzione della ripetitività e del carico di lavoro tramite l'automazione intelligente. L'obiettivo è creare ambienti di lavoro più sicuri, più etici e più soddisfacenti, dove il contributo unico dell'essere umano viene valorizzato.
Che cos'è la Transizione 5.0?
Il Piano di Transizione 5.0 è un piano di incentivi per la digitalizzazione e la sostenibilità delle imprese italiane. Il piano di Transizione 5.0 è finanziato da fondi pari a 6,3 miliardi di euro ed è in vigore dal 02/03/2024. La finalità della misura è sostenere il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese.
La novità più importante è l'introduzione di 3 nuovi crediti di imposta nel biennio 2024/25,
che si sommano al piano transizione 4.0 che pertanto continua a vivere. Mentre quest'ultimo continua a incentivare l'acquisto di beni e software 4.0, l'evoluazione 5.0 invece introduce nuove misure per tutti gli investimenti in beni e attività che generano risparmi energetici o apportano efficienza energetica.